[fsfe-it] Il software libero entra nella PA

Alessandro Polvani alessandro.polvani at fsfe.org
Thu Dec 15 12:42:08 CET 2011


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On 12/15/2011 11:18 AM, Giorgio Gallo wrote:
> Ciao
> 
> ho dato una letta alla bozza e corretto un po' di inglese (non
> sono espertissimo – se qualcosa non vi torna guardate la revisione
> precedente). Sarebbe bene che qualcuno con un po' di esperienza di
> inglese "giornalistico" (io di per me sono piuttosto sul tecnico)
> ci dia un'ulteriore occhiata.

grazie per le correzioni!

> 
> Riguardo il contenuto, ho due perplessità:
> 
> A un certo punto si dice:
> 
> *Free Software is suitable to be adopted by the public
> administration, not only **because its sources are readable, but
> first and foremost  for ethical reasons*
> 
> Non so quale sia la posizione di FSFE in proposito, ma
> personalmente credo che i benefici pratici (e soprattutto l'essere
> svincolati da un particolare fornitore) siano di gran lunga più
> convincenti di quelli etici.

In questo caso a mio avviso i benefici pratici sfumano facilmente in
quelli etici.
Infatti se la p.a. non preferisce nessun particolare produttore
significa che favorisce la concorrenza, ma anche che dà alle imprese
che producono software libero la possibilità di essere considerate, il
che significa anche giustizia sociale. Secondo me sarebbe necessario
che l'idea di software libero venisse associata a qualcosa di non solo
tecnicamente, ma anche eticamente preferibile, soprattutto quando si
parla di istruzione.

Comunque, scanso equivoci, ho modificato la bozza e ho messo "for
ethical and practical reasons"

> 
> Altro paso:
> 
> *Considering the objectives and the requirements of* *the Public
> Administration, Free Software adoption should be required by law
> to* *any public service (including institutions charged of
> education, of the* *administration of justice, of public
> governance). *
> 
> Non sono sicuro che si debba *obbligare* la PA ad adottare FOSS –
> la mia posizione personale è che si

> 
> - adottare ovunque possibile formati aperti per l'archiviazione e
> la pubblicazione di dati (ivi compresi i database) e documenti -
> adottare *sempre *per la pubblicazione di documenti formati ben 
> supportati da software FOSS - preferire sempre il software FOSS a
> quello proprietario *a parità di funzionalità* (non credo ci siano
> ragioni per continuare ad usare msoffice invece che openoffice, ma
> per applicazioni più specifiche le alternative FOSS potrebbero non
> essere all'altezza o magari non esistere del tutto).

Sono d'accordo in linea di principio, poi bisogna vedere i criteri per
valutare la funzionalità e soprattutto chi dovrebbe farlo.
Probabilmente i casi in cui il software libero non risulta all'altezza
di sostituire il software proprietario non superano il 10% dei
programmi utilizzati dalla p.a. (soprattutto se la intendiamo in senso
ampio includendo le scuole e le università - come secondo me si
dovrebbe fare).

Evidentemente passare dal software proprietario al software libero
comporta dei costi di transizione (anche se dopo 2 anni il costo medio
annuo tende a scendere - ah!  non ricordo più dove avevo letto questa
statistica dei 2 anni, comunque da qualche studio), ho come
l'impressione che l'esistenza di questi costi verrebbe utilizzata come
pretesto per restare al software proprietario.



> - investire in progetti FOSS per colmare i buchi in quei settori
> ove si sia di fatto obbligati a usare software proprietario (sì –
> vabbe' – come se ci fossero i fondi per farlo...)

Beh nel lungo periodo ci sarebbe un risparmio netto, il problema è che
forse manca la concezione di lungo periodo.

> Bozza alternativa (da integrare nell'altra, se vi pare):
> 
> *The Free Software Foundation [Europe?] is very pleased to learn
> that as part of the soon-to-be-approved Italian financial bill
> public administration will be required to evaluate the acquisition
> of computer programs belonging to the "free software or open source
> categories".*

Aggiunto nella bozza.

> *We are particularly pleased the bill mentions a distinction
> between "free software" and "open source software", as this shows a
> novel legislator's awareness of the different freedoms different
> software licenses allow.*

Molto meglio rispetto alla mia frase, aggiunta nella bozza.

> *We hope that this is a first step towards a more aggressive
> policy regarding the adoption of free software in the public
> administration, as proprietary software packages (particularly word
> processors and spreadsheets) are still often preferred over the
> free alternatives which would empower both the public
> administration and the citizens with more freedom without cutting
> software functionalities and with seizable cuts in software
> acquisition and maintenance costs. *

Ho cercato di inserire questi concetti..

> *[Aggiungere qualcosa su come vogliamo dare una mano a favorire il 
> passaggio a FOSS?]*

Avete idee? Per gli standard aperti abbiamo il DFD, ci sarebbe
sicuramente molto altro da fare.

In ogni caso sentitevi liberi di aggiungere materiale direttamente
sull'etherpad, nel testo o in calce al testo (bella l'espressione in
calce).


Saluti,

- -- 
Alessandro Polvani                   [ ]   <alessandro.polvani at fsfe.org>
Free Software Foundation Europe   [ ][ ][ ]      [http://fsfe.org]
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at the Registergericht Hamburg (VR 17030).
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