[fsfe-it] Sul Caso ThePirateBay (Long)

Alessandro Bottoni alexbottoni at gmail.com
Sat Aug 23 07:45:33 CEST 2008


AO ha scritto:
> 1) un magistrato di bergamo indaga su colombo-bt.org per violazione del copyright

Tenete presente che hanno bloccato un sito che pubblicava dei link
(HTML) a dei link (.torrent) a dei contenuti. Che livello di indirezione
è necessario per "staccarsi" da una responsabilità?

Se io, in un mio articolo, cito un articolo su Theodore Kaczynski
(Unabomber), sono complice di terrorismo?

> 2) presso una società di videonoleggio vengono sequestrati circa 700 DVD
> duplicati "illegalmente"...

Personalmente, non intendo difendere questi videonoleggoatori. Qui non
siamo più di fronte al "consumo personale" ma allo spaccio. Si fa
concorrenza sleale al legittimo produttore.

> 4) tre persone vengono denunciate per violazione del diritto d'autore
> 
> non resisto: scaricare un mp3 è reato penale, invece falsificare un bilancio e
> mandare sul lastrico migliaia di pensionati è un illecito amministrativo... sic!

Beh, dato che non è il videonoleggiatore ad essere diventato presidente
del consiglio...

Comunque è proprio questa assurda sproporzione legislativa che risulta
inaccettabile e che, a mio modesto avviso, va combattuta.

> 5) su disposizione del magistrato, a fine luglio la GdF chiude colombo-bt.org

Con quale diritto? E con quale motivazione? Colombo-BT, come
ThePirateBay, non è mai entrata in contatto con i file "pirata"
incriminati ma solo con dei link a dei link ad essi.

Anche come tracker, sia Colombo-BT che ThePirateBay forniscono solo una
infrastruttura tecnica di routing usata per distribuire materiale di cui
il tracker non sa nulla (tra cui le distro di Linux).

> 6) a seguito dell'indagine, il 10 agosto, il magistrato dispone anche la
> chiusura di thepiratebay.org
> 
> adesso però i conti non tornano:
> - thepiratebay.org sta all'estero: di quali reati si interessa il magistrato? ci
> sono prove?
> - thepiratebay.org (dimmi se sbaglio) non fa altro che presentare raccolte
> strutturate di link torrent (compresi, soprattutto, link a ISO di distribuzioni
> GNU/Linux, software libero, materiale scientifico libero, ecc.), senza
> distribuire direttamente un bel nulla: dove sta la violazione del copyright?

Appunto!

> 7) nel chiudere thepiratebay.org, qualcuno (eccedendo l’ordine del giudice) ha
> fatto in modo che i tentativi degli utenti di connettersi a thepiratebay.org
> vengano indirizzati all'IP 217.144.82.26 che:
> - è associato a server localizzati all'estero (in Inghilterra)
> - non è gestito da Italiani
> - è di una nota "organizzazione" (ProMusic, coalizione dei discografici per la
> tutela di marchi e copyright) che si preoccupa di denunciare i naviganti per
> violazione di copyright:
>     217.144.82.26 resolves to “www.pro-music.org”
> 
> e qui viene il bello!!!
> 
> se quanto sopra corrisponde al vero, vuol dire che un’associazione privata
> (ProMusic), estranea alla giurisdizione italiana, raccoglie dati di navigazione
> che, incrociati con quelli in possesso degli ISP, consentono a questa
> associazione di identificare personalmente tutti gli utenti del sito, del tutto
> estranei alla indagine e vicende del procedimento bergamasco, con l'intento di
> poterli denunciare per presunte violazioni di copyright
> 
> se quanto sopra corrisponde al vero, ProMusic + ISP (complice) commettono
> certamente un reato penale, comportandosi, a mio parere, in modo ben più grave
> rispetto al del tutto presunto comportamento illecito di thepiratebay.org
> 
> se quanto sopra corrisponde al vero, il magistrato bergamasco che non
> perseguisse ProMusic + ISP, commette a sua volta un reato stante
> l'obbligatorietà dell'azione penale

Appunto!

>> Come membro di FSFE, mi domando se questa organizzazione abbia
>> intenzione di prendere una posizione su questo punto e/o di mettere in
>> campo qualche iniziativa.
> 
> spero bene di si!!!
> e che la presa di posizione sia forte e ferma!!!
> e che l'iniziativa sia forte e ferma!!!

Scusate, ripeto l'appello. Oltre a me ed alle altre due persone che
finora hanno espresso il loro appoggio ad una simile iniziativa, c'è
qualcun altro interessato?

FSFE (ed FSF) hanno anche una struttura gestionale/amministrativa e
politica. Qualcuno dei vertici può gentilmente farci conoscere la sua
opinione?

Che tipo di posizione vogliamo prendere?

Pubblichiamo un documento sul nostro sito (entro la prossima era glaciale)?

Chi lo scrive?

Chi lo pubblica (visto che io, personalmente, non ho accesso al sito
FSFE come admin)?

> se anche è vero che c'è una legge che va rispettata, se anche è vero che il
> problema privacy e quello P2P/torrent non sono direttamente "materie" di FSFE,
> che si occupa di altro e non fa politica (e personalmente su tutte queste cose
> non la vedo così)...

Nessuno qui ha detto che si debba violare alcuna legge. Anzi: io,
personalmente, voglio che vengano rispettate TUTTE le leggi esistenti,
comprese quelle che NON fanno comodo a FIMI, IFPI e compagnia bella.

(Questa è anche la posizione UFFICIALE del Partito Pirata)

Tra queste leggi ce ne sono diverse che difendono i miei diritti e che
sono state violate, ad esempio reindirizzando il mio traffico a mia
insaputa verso pro-music.

> D: FSFE si occupa di sw libero?

Si. Ma... solo di quello?

> D: i fatti in questione rientrano in un ampio tentativo di bloccare il P2P e
> torrent, sistemi con cui si accede (anche) a distribuzioni GNU/Linux, software
> libero, materiale scientifico libero, ecc.?

Beh, fate un po' voi... Non hanno mica bloccato Jamendo o iTunes...

> D: scaricare
> 'debian-40r4a-i386-CD-1.iso.torrent' o
> 'http://www.sorbaioli.org/projects/freedom/freedom_windows.iso'
> è fare politica?

Sfida: pago la pizza a chiunque riesca a trovare una qualunque attività
umana (tranne la masturbazione) che non abbia qualche risvolto politico.

La politica (arte della conquista e gestione del potere decisionale
relativo alle attività sociali) nasce dalla semplice interazione tra
individui. Appena due persone si incontrano e devono fare qualcosa
insieme si pone il problema di come farlo, di chi comanda e via dicendo.

Come diceva qualcuno, l'uomo non è un animale sociale, è un animale
politico.

> se le risposte a queste domande sono tutte dei SI, perché mai FSFE non dovrebbe
> impegnarsi su queste questioni?

Ripeto il mio appello: che famo? 'Ndo stanno i "vertici"?

> _______________________________________________________________________________
> Il "software libero" è una questione di libertà, non di prezzo.
> L'espressione "software libero" si riferisce alla libertà dell'utente di
> eseguire, copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software.
> ["Free Software, Free Society", Richard M. Stallman, 1994]
> _______________________________________________________________________________

Personalmente, credo che questa sia una ipocrisia di fondo che sarebbe
tempo di abbandonare. Free software dovrebbe diventare anche sinonimo di
Gratuitous software come è, di fatto, da sempre. Vedi:
http://www.yourdictionary.com/gratuitous . Riservarsi questo "diritto
morale" di rilasciare del codice Open Source che non sia però gratuito è
ormai abbastanza ridicolo.

Mi spiego: vengo dall'era dei "grandi sistemi" (VAX/VMS, Unix AT&T e
pachidermi simili). Il software di questi O.S. è stato distribuito per
anni come sorgente da compilare (soprattutto durante l'era degli "Open
System", cioè degli Unix compatibili tra loro, come IBM AIX, SunSoft
Solaris, SGI IRIX e via dicendo). Nonostante questo SW fosse (di fatto e
spesso anche per licenza) Open Source, gli Open System non sono mai
riusciti ad uscire dalla loro nicchia ingegneristica ed industriale.
Costava troppo l'HW (circa come una utilitaria) e costava troppo il SW.
Pensate che l'unico Unix che girava su 80286 e 80386 negli anni '80,
Coherent Unix di Mark Williams Company, costava circa il triplo di MS/DOS.

Linux sarebbe ancora una curiosità da maniaci, come sono stati per anni
Minix e Coherent, se non fosse stato anche gratuito. Lo stesso vale per
Open Office. Non parliamo poi di Netscape/Mozilla. E' tempo di
riconoscere che gran parte della forza del free software sta nella sua
natura gratuita.

Motif, per fare un esempio, era Open Source ma non gratuito. Ed infatti
ora non se lo ricorda più nessuno. E' stato sostituito da prodotti che
inizialmente erano gratuiti ma non Open Source, come Qt/KDE. Nessuno si
preoccupa di piattaforme Open, come certi CAD per Linux, se per
accedervi deve sborsare dei soldi. La natura gratuita è, di fatto, una
pre-condizione ineludibile per un sistema Open. Diversamente, la sua
natura Open diventa irrilevante perchè esiste una barriera economica (e
pratica, legata alla gestione delle licenze).

Per inciso, questa storia del "free as in free beer" è assurda anche sul
piano lessicale: il termine "gratis" esiste anche in inglese ed è
perfettamente comprensibile agli anglosassoni. Vedi:
http://www.yourdictionary.com/gratis . Non c'è nessun bisogno di dare
queste assurde spiegazioni sul "free così, free colà". Basta usare
"free" e "gratis" per distinguere i due casi.

JMHO

-- 

Alessandro Bottoni
Website: http://www.alessandrobottoni.it/

"An expert is a man who has made all the mistakes which can be made in a
very narrow field."
     -- Niels Bohr
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