[FSFE] Il Parlamento Europeo deve fermare la criminalizzazione degli utenti e dei distributori di software

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Mon Apr 23 21:18:45 CEST 2007


Il Parlamento Europeo deve fermare la criminalizzazione degli utenti e dei
distributori di software.

La FSFE critica la proposta della "seconda Intellectual Property Enforcement
Directive" (IPRED2) perché introduce elementi di criminalizzazione in
diverse aree legislative e per la superficiale descrizione delle fattispecie
di reato, che includono 'il tentativo, la complicità e l'istigazione'. Il
testo proposto criminalizza questi comportamenti in violazione di leggi
molto diverse, come quelle che regolano il diritto d'autore, i marchi e i
brevetti.  Secondo una lettera aperta della FSFE ai Parlamentari Europei, la
direttiva "introduce pene di livello intimidatorio per intere categorie di
individui, progetti comunitari e altri gruppi di dimensione medio-piccola
che non hanno sufficienti risorse finanziarie e legali per difendere i
propri diritti in tribunale.

"Il testo proposto incrementa enormemente il numero delle attività
criminalizzate ed è poco chiaro nel definire quali siano i limiti", spiega
Ciaran O'Riordan, rappresentate di FSFE a Bruxelles, e continua:
"comprendiamo che le sanzioni penali potrebbero costituire un utile
componente della tutela del consumatore e potrebbero dissuadere ed aiutare
la persecuzione di casi di contraffazione di medicinali, o di prodotti che
potrebbero causare rischi per la sicurezza pubblica. Ma è ovvio che
applicare le stesse sanzioni ad editori e sviluppatori di software è
completamente inutile e dannoso per la società."

La Direttiva verrà votata la prossima settimana, quando i parlamentari
europei saranno a Strasburgo.  Se gli stati membri hanno già leggi simili
per la tutela dei consumatori, allora anche rifiutare completamente la
direttiva sarebbe una buona scelta.

"Questa Direttiva punta agli utenti, distributori, sviluppatori ed editori
di software in generale, inclusi quelli del Software Libero," spiega Georg
Greve, presidente di FSFE. "Insieme alla mancanza di una direttiva forte
contro la brevettabilità del software, questa direttiva creerebbe un rischio
incalcolabile per tutti i partecipanti alla società dell'informazione."

In un'ampia coalizione con FFII, EFF, EBLIDA e BEUC, la FSFE chiede a tutti
i partecipanti alla società dell'informazione negli stati membri dell'UE di
sostenere gli emendamenti congiunti pubblicati sul sito di FFII. La lettera
aperta [1] di FSFE è già stata inoltrata ai parlamentari europei in sei
lingue diverse.

[1]http://fsfeurope.org/projects/ipred2/letter-april-2007.it.html


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