[FSFE] I brevetti software minacciano gli standard finanziari internazionali

FSF Europe - Chapter Italy Press Agency press at italy.fsfeurope.org
Thu Apr 7 10:07:24 CEST 2005


        La European Information & Communications Technology Industry
        Association (EICTA) raggruppa 32 associazioni di imprese del
        settore ICT di 24 paesi europei, oltre a 48 imprese aderenti.
        La EICTA rappresenta più di 10.000 imprese europee, più
        di 2 milioni di lavoratori e più di 200 miliardi di reddito.
        L'associazione è forte sostenitrice della monopolizzazione
        delle idee nel campo del software. Il presidente di EICTA,
        Rudy Provoost, proviene dalla Philips Consumer Electronics,
        dove è Senior Vice President e Amministratore Delegato.

Egregio Sig. Provoost,

il Consiglio Europeo e la Commissione Europea spingono per
l'introduzione dei brevetti software in Europa, con modalità che fanno
temere per la solidità delle radici democratiche delle istituzioni
europee.

La sua associazione, la European Information & Communications Technology
Industry Association (EICTA), ha sostenuto fermamente questo orientamento
in passato, sostenendo l'argomentazione che "dobbiamo poter proteggere
le nostre innovazioni".

Siamo pienamente d'accordo con questa necessità, ma se lei crede che i
brevetti software aiutino a proteggere l'innovazione, forse non è bene
informato. Conseguenza dei brevetti software non è la protezione
dell'innovazione, ma il suo arresto, come sottolineato da Bill Gates nel
1991 in un documento interno alla Microsoft:

 "Se la gente avesse capito come ottenere brevetti quando la maggior
  parte delle idee di oggi sono state concepite e li avesse ottenuti,
  oggi l'industria sarebbe completamente bloccata"

Questa posizione mostra che i brevetti sul software sono inevitabilmente
dei monopoli sulle idee astratte.

Così, se Pitagora avesse scoperto il suo teorema al giorno d'oggi, in un
regime di brevetti software, gli sarebbe sicuramente stato riconosciuto
un monopolio legale su di esso, che lo avrebbe messo in grado di poter
scegliere arbitrariamente le condizioni a cui gli altri possono usare la
sua idea.

Il software di norma incorpora letteralmente migliaia di idee astratte:
in un regime di brevetti software, ognuna di queste sarebbe
monopolizzabile e costituirebbe un limite invalicabile per i
concorrenti. Ecco perché Bill Gates ha detto anche:

 "Una nuova impresa che non detiene brevetti propri sarà obbligata a
  pagare qualsiasi prezzo che i giganti del settore decideranno di
  imporre. Questo prezzo potrebbe essere alto: le imprese presenti sul
  mercato hanno tutto l'interesse ad escludere nuovi concorrenti"

In altre parole: i brevetti software sono uno strumento
anti-concorrenziale, che rappresenta un peso per l'innovazione, un
ostacolo la cui altezza può essere regolata a piacere per far inciampare
imprese già affermate, come la Philips, ma anche nuovi innovatori.

Nelle nostre precedenti lettere aperte abbiamo spiegato che i brevetti
software hanno un costo in termini di posti di lavoro e di forza
economica dell'Europa. Oggi vorremmo sottolineare come questi
rappresentino una minaccia per gli standard internazionali di
rendicontazione finanziaria (International Financial Reporting
Standards, IFRS) [1]: tutte le idee su cui si basano questi standard
vengono implementate sotto forma di software, quindi risulterebbero
brevettabili. Gli effetti riguarderebbero tutte le imprese europee
quotate in borsa, che dal 2002 sono soggette all'adozione degli IFRS.

Se controlla nel database dell'ufficio brevetti e marchi statunitense
(USPTO), scoprirà che esistono già centinaia di brevetti su idee software
che hanno a che fare con espressioni come "contabilità" o "rendiconto
finanziario". Uno di questi riguarda un sistema "per la pianificazione e
le decisioni finanziarie" [2], ed è detenuto dalla American Express
Financial Corporation (Amex), un'impresa che conosciamo bene per la sua
attività nel campo delle carte di credito, meno per quella nel software
innovativo.

Se in Europa venissero legalizzati i brevetti software, l'Amex potrebbe
scegliere arbitrariamente quale azienda produttrice di software sarebbe
autorizzata a implementare gli IFRS, o altri standard simili.
Ovviamente stiamo ipotizzando che nessuno dei concorrenti di Amex abbia
interesse a bloccare questa strategia e usi un suo brevetto su un'altra
idea per bloccare lo sviluppo. 

Inoltre, visto che i sistemi informatici hanno molte componenti in
comune, e visto che i metodi per rendere sicuro un sistema sono
limitati, il software sviluppato in un regime di brevetti sarebbe
tendenzialmente meno sicuro.

Gli europei spesso guardano agli Stati Uniti per avere consigli in campo
economico; questa volta, l'Amministratore Delegato di Computer
Associates, John Swainson, ha dato un messaggio molto chiaro: l'Europa
farebbe bene a non introdurre i brevetti software [3].

Il diritto d'autore rappresenta un mezzo di tutela molto efficace per il
software, ma per tutelare un'innovazione usando il diritto d'autore è
necessario prima realizzarla, cosa che non avviene necessariamente per
quanto riguarda i brevetti. Ecco perché speriamo che l'EICTA si opponga
all'introduzione dei brevetti software: "dobbiamo poter proteggere le
nostre innovazioni".

Cordiali Saluti

Georg Greve
Presidente
Free Software Foundation Europe


[1] http://en.wikipedia.org/wiki/ifrs
[2] http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&p=1&u=/netahtml/search-bool.html&r=7&f=G&l=50&co1=AND&d=ptxt&s1='accounting+standards'&OS=%22accounting+standards%22&RS=%22accounting+standards%22
[3] http://www.ftd.de/tm/it/1110009214683.html?nv=sl


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temi, dare solide basi politiche e legali al Software Libero e
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