Bologna, 28 febbraio 2005 - La Commissione interministeriale sui
contenuti digitali nell'era di Internet, presieduta da Paolo Vigevano,
sta concludendo i suoi lavori con la diffusione dello schema delle
«Linee guida per l'azione di codici di condotta ed azioni per la
diffusione dei contenuti digitali nell'era di Internet». Benché la
Commissione abbia voluto udire anche le istanze provenienti dal mondo
del software libero, il documento prodotto sembra non tenerne affatto
conto.
Per proporre un nuovo confronto con la Commissione stessa,
l'Associazione Software Libero, la sezione italiana di Free Software
Foundation Europe e l'Italian Linux Society, indicono una conferenza
durante la quale verrà presentata una proposta unitaria di emendamento
del testo.
Proposta che vede allineate su una linea comune le tre entità che si
occupano, a livello nazionale, di software libero e che ha già
raccolto l'adesione di due altre realtà, Il Secolo della Rete e
Unarete, mentre il Bologna Free Software Forum ha collaborato
all'organizzazione della conferenza.
La conferenza stampa si terrà a partire dalle 12 di martedì 1 marzo
a Bologna presso il Caffè La Linea in piazza Re Enzo 1/4 e saranno
presenti Simone Piccardi (Associazione Software Libero), Fabrizio
Veutro (Free Software Foundation Europe) e Carlo Strozzi (Italian
Linux Society). A testimonianza della condivisione della posizione
delle associazioni parteciperanno inoltre Angelo M. Buongiovanni
(Il Secolo della Rete) e Francesco Giacomini (Unarete).
Perché richiedere una nuova riflessione sui lavori della Commissione
e-content? Nel testo finora prodotto, si parla di «licenze
alternative», definizione non condivisibile e giuridicamente improria,
senza che sia specificata categoria e natura. Si fa riferimento a «
diffusione e sviluppo della cultura italiana» senza comprendere
esplicitamente nel campo di applicazione opere i cui titolari dei
diritti sono stranieri. E mancano poi riferimenti volti a garantire e a
incentivare la produzione e la diffusione di opere che non debbano
rientrare nell'ambito di applicazione di sistemi come il bollino
virtuale.
Inoltre l'unico riferimento esplicito alla tutela degli interessi degli
utenti riguarda la «semplicità» nella fruizione dell'opera. La
formulazione risulta vaga, non garantisce il diritto all'uso di cui
l'utente beneficia quando viene in possesso legalmente di un'opera, a
pagamento o gratuita che sia. Inoltre mette in condizione i fornitori di
contenuti e opere dell'ingegno di ignorare il diritto d'uso imponendo
restrizioni arbitrarie e un ricorso unilaterale ai Digital Right
Management.
La posizione delle associazioni, invece, prevede che la legge non possa
obbligare gli autori di opere dell'ingegno ad adottare avvisi, bollini o
misure di protezione che essi non vogliono, e che l'unica condizione di
liceità per la diffusione e l'uso del software libero, e delle opere
libere più in generale, sia quindi quella del rispetto delle condizioni
stabilite dall'autore al momento della pubblicazione dell'opera.
Le Associazioni firmatarie
Che cos'è l'Associazione Software Libero
L'Associazione Software Libero è un'entità legale senza scopo di lucro
che ha come obiettivi principali la diffusione del software libero in
Italia ed una corretta informazione sull'argomento.
http://www.softwarelibero.it/
Che cos'è la Free Software Foundation Europe
La FSF Europe, attiva dal 10 Marzo 2001, supporta a livello europeo il
software libero in tutti i suoi aspetti e in modo particolare il
Progetto GNU.
http://www.fsfeurope.org/
Che cos'è l'Italian Linux Society
Italian Linux Society è un associazione no profit che si occupa di
favorire progetti relativi allo sviluppo di GNU/Linux e del Software
Libero in Italia. Nonché di favorire il coordinamento tra i vari gruppi
di utenti Linux.
http://www.linux.it/
Contatti:
- Associazione Software Libero: PR(a)softwarelibero.it
- Free Software Foundation Europe: italy(a)fsfeurope.org
- Italian Linux Society: press(a)linux.it
Le associazioni aderenti
Quelle che seguono sono le prime realtà che hanno aderito alla
posizione delle associazioni firmatarie. Per altre adesioni, si può
scrivere all'indirizzo italy(a)press.fsfeurope.org
Che cos'è il Bologna Free Software Forum
Il Bologna Free Software Forum nasce per promuovere e diffondere nel
territorio bolognese, e non solo, la cultura del software libero.
http://www.bfsf.it/
Che cos'è Il Secolo della Rete
Il Secolo della Rete - for a Free Knowledge Society - nasce con
l'obiettivo di riunire soggetti diversi intorno ad una piattaforma tesa
a
sostenere quelle caratteristiche dell'economia di rete che la oppone
come irriducibile antagonista dell'economia di guerra.
http://www.ilsecolodellarete.it/
Che cos'è Unarete
L'associazione UNARETE nasce con la missione di creare coesione e
diffondere cultura attorno ai temi della democrazia digitale e del
digital divide.
http://www.unarete.org/
Le associazioni: la Commissione Vigevano prosegua il confronto
sull'e-content
La Commissione interministeriale sui contenuti digitali nell'era di
Internet, presieduta Paolo Vigevano, sta concludendo i suoi lavori con
la diffusione dello schema delle «Linee guida per l'azione di codici di
condotta ed azioni per la diffusione dei contenuti digitali nell'era di
Internet». Benché la Commissione abbia voluto udire anche le istanze
provenienti dal mondo del software libero, il documento prodotto sembra
non tenerne affatto conto. Per proporre un nuovo confronto con la
Commissione stessa, l'Associazione Software Libero, la sezione italiana
di Free Software Foundation Europe, l'Italian Linux Society, Il Secolo
della Rete e Unarete indicono una conferenza durante la quale verrà
presentata una proposta unitaria di emendamento del testo. L'iniziativa
viene sostenuta dal Bologna Free Software Forum che ha collaborato con
la sua organizzazione.
La conferenza stampa si terrà martedì 1 marzo a Bologna presso il Caffè
La Linea in piazza Re Enzo 1/4 e saranno presenti Simone Piccardi
(Associazione Software Libero), Fabrizio Veutro (Free Software
Foundation Europe), Carlo Strozzi (Italian Linux Society), Angelo M.
Buongiovanni (Il Secolo della Rete) e Paolo Zocchi (Unarete).
Perché richiedere una nuova riflessione sui lavori della Commissione
e-content? Nel testo finora prodotto, si parla di «licenze alternative»
senza che sia specificata categoria e natura. Si fa riferimento a «
diffusione e sviluppo della cultura italiana» senza comprendere
esplicitamente nel campo di applicazione opere i cui titolari dei
diritti sono stranieri. E mancano poi riferimenti volti a garantire e a
incentivare la produzione e la diffusione di opere che non debbano
rientrare nell'ambito di applicazione di sistemi come il bollino
virtuale.
Inoltre l'unico riferimento esplicito alla tutela degli interessi degli
utenti riguarda la «semplicità» nella fruizione dell'opera. La
formulazione risulta vaga, non garantisce il diritto all'uso di cui
l'utente beneficia quando viene in possesso legalmente di un'opera, a
pagamento o gratuita che sia. Inoltre mette in condizione i fornitori di
contenuti e opere dell'ingegno di ignorare il diritto d'uso imponendo
restrizioni arbitrarie e un ricorso unilaterale ai Digital Right
Management.
La posizione delle associazioni, invece, prevede che la legge non possa
obbligare gli autori di opere dell'ingegno ad adottare avvisi, bollini o
misure di protezione che essi non vogliono, e che l'unica condizione di
liceità per la diffusione e l'uso del software libero, e delle opere
libere più in generale, sia quindi quella del rispetto delle condizioni
stabilite dall'autore al momento della pubblicazione dell'opera.
Le Associazioni
Che cos'è l'Associazione Software Libero
L'Associazione Software Libero è un'entità legale senza scopo di lucro
che ha come obiettivi principali la diffusione del software libero in
Italia ed una corretta informazione sull'argomento.
http://www.softwarelibero.it/
Che cos'è il Bologna Free Software Forum
Il Bologna Free Software Forum nasce per promuovere e diffondere nel
territorio bolognese, e non solo, la cultura del software libero.
http://www.bfsf.it/
Che cos'è la Free Software Foundation Europe
La FSF Europe, attiva dal 10 Marzo 2001, supporta a livello europeo il
software libero in tutti i suoi aspetti e in modo particolare il
Progetto GNU.
http://www.fsfeurope.org/
Che cos'è l'Italian Linux Society
Italian Linux Society è un associazione no profit che si occupa di
favorire progetti relativi allo sviluppo di GNU/Linux e del Software
Libero in Italia. Nonché di favorire il coordinamento tra i vari gruppi
di utenti Linux.
http://www.linux.it/
Che cos'è Il Secolo della Rete
___Il Secolo della Rete - for a Free Knowledge Society ___ nasce con l___
obiettivo di riunire soggetti diversi intorno ad una piattaforma tesa a
sostenere quelle caratteristiche dell___economia di rete che la oppone
come irriducibile antagonista dell___economia di guerra.
http://www.ilsecolodellarete.it/
Che cos'è Unarete
L___associazione UNARETE nasce con la missione di creare coesione e
diffondere cultura attorno ai temi della democrazia digitale e del
digital divide.
http://www.unarete.org/
Contatti:
- Associazione Software Libero: PR(a)softwarelibero.it
- Bologna Free Software Forum: info(a)bfsf.it
- Free Software Foundation Europe: italy(a)fsfeurope.org
- Italian Linux Society: press(a)linux.it
- Il Secolo della Rete: info(a)ilsecolodellarete.it
- Unarete: info(a)unarete.org
"L'accordo di Basilea II è costituito da una serie di delibere emesse
dalle banche centrali di tutto il mondo, sotto gli auspici della Banca
per i Regolamenti Internazionali di Basilea, Svizzera, mirate a
uniformare il modo in cui le banche e le autorità di regolamentazione
bancaria affrontano la gestione del rischio al di là delle frontiere
nazionali." [0] Il Sig. Nout Wellink è il presidente del consiglio di
amministrazione e presidente della Banca dei Regolamenti Internazionali.
Caro Sig. Wellink,
nella nostra lettera aperta [1] al presidente del gruppo assicurativo
Allianz, il Sig. Diekmann, abbiamo spiegato come i brevetti sul software
[2] potrebbero diventare un grosso costo nonché un fattore di rischio
per tutte le aziende che fanno ampio uso di danaro e tecnologia, come le
assicurazioni. Lo stesso risulta essere vero per le banche.
I brevetti sul software stabiliscono un monopolio su idee astratte, che
può essere sfruttato da chiunque, inclusi coloro che non dispongono di
implementazioni o soluzioni, ma solo un ufficio legale. Come accade per
i maggiori progetti software, tutte le parti dell'accordo di Basilea II
[3] contengono una moltitudine di idee, ognuna delle quali potrebbe
divenire monopolio di qualcuno. Se ad esempio si dà un'occhiata alla
base dei dati dell'ufficio brevetti statunitense (US Patent and
Trademark Office, USPTO), è possibile scoprire già 180 brevetti su idee
software che hanno a che fare con il "rischio sui crediti" - argomento
principale di Basilea II.
Nessuno di questi brevetti è sottoposto all'obbligo di licenza: il
titolare può decidere liberamente se far valere o meno il brevetto su
una certa idea.
Eppure le implementazioni di Basilea II useranno per forza di cose una
moltitudine di componenti standard, come servizi di archiviazione, basi
di dati, protocolli di trasferimento e così via. Ognuno di questi
potrebbe essere soggetto a brevetti software. Poiché il numero di metodi
per rendere sicuro un sistema informatico è limitato, potrebbe accadere
che Basilea II potrebbe dover essere implementato su basi di fatto non
sicure.
Una volta che Basilea II diverrà largamente utilizzato, potrebbe aprirsi
una serie di azioni legali per violazioni di brevetti su scala mondiale.
Le banche e i loro fornitori di software basato su Basilea II potrebbero
divenire oggetto di una azione legale: il rischio è incalcolabile e può
condurre a costi legali per molti miliardi di euro.
Molte banche sono ancora ignare di questo rischio - non hanno ancora
realizzato fino a che punto i brevetti sul software le toccheranno.
Parlando di recente con i rappresentanti di una banca tedesca, abbiamo
notato la loro sorpresa nell'accorgersi di quanto i brevetti software
possano incidere sulla loro attività.
I brevetti sul software ridurranno drammaticamente il tasso di
innovazione tecnologica e più in generale la competitività dell'economia
europea, e significheranno l'introduzione di un incalcolabile fattore di
rischio che può tradursi in un grosso danno.
Ecco perché le chiediamo di proteggere i suoi interessi e di partecipare
alle iniziative contro i brevetti sul software, in modo diretto o
supportando il nostro lavoro. Qualora abbia ulteriori domande, non esiti
a contattarci.
Distinti saluti
Georg Greve
Presidente della Free Software Foundation Europe
[0] http://en.wikipedia.org/wiki/Basel_II
[1] http://fsfeurope.org/projects/swpat/letter-20041004.en.html
[2] http://fsfeurope.org/projects/swpat/swpat.en.html
[3]
http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&p=1&u=%2F…
--
Joachim Jakobs <jj(a)office.fsfeurope.org>
Press Speaker - FSF Europe (http://fsfeurope.org)
Heinrich-Heine-Str. 3, D-67134 Birkenheide (Tel: +49-179-6919565)
1. FSFE a Dublino
2. FSFE al World Social Forum (WSF)
3. HP dona due server
4. Continua il tour in Italia
5. Attività contro i brevetti software
1. FSFE a Dublino
Georg Greve ha parlato all'Università di Dublino a proposito delle sfide
del software libero nel mondo digitale, introducendo anche il lavoro
della FSFE. Come sempre, ha colto l'opportunità di intensificare i
contatti con la comunità locale del software libero e ha discusso della
possibilità di integrare persone irlandesi nella rete della FSFE.
2. FSFE al World Social Forum (WSF)
In cooperazione con il Free Software Project Brasil [1], il presidente
della FSFE Georg Greve ha participato a una serie di attività ed eventi
[2] legati al software libero durante il World Social Forum (WSF)
svoltosi in Brasile a Porto Alegre, tra cui il lancio ufficiale del
Free Software Forum 2005. [3]
Le iniziative del WSF legate al software libero , alla libertà di
conoscenza e delle arti hanno avuto il forte sostegno del Ministero
della Cultura brasiliano. Il Ministro Gilberto Gil ha partecipato
personalmente ad alcune di esse, assieme ad altri personaggi noti,
come Lawrence Lessig e John Perry Barlow. Durante il WSF, molti
attivisti hanno anche avuto un primo contatto con il software libero,
usando uno dei circa 1000 computer disponibili nello "estudio livre" e
in altri punti.
[1] http://www.softwarelivre.org/
[2] http://www.softwarelivre.org/news/3543
[3] http://fisl.softwarelivre.org
3. HP dona due server
Hewlett-Packard Germania ha donato due server Compaq N2400 (Dual CPU,
Pentium III 1GHz con 1GB RAM ciascuno). Le macchine hanno sostituito i
nostri vecchi webserver e mailserver e ora forniscono i servizi basilari
per la FSFE. La FSFE ringrazia HP per il suo supporto.
http://www.italy.fsfeurope.org/help/hardware.it.html
4. Continua il tour in Italia
Dopo il successo degli eventi in dicembre, il team italiano di FSFE ha
continuato il suo tour attraverso l'Italia, e ha preso parte alla
"settimana della libertà digitale" organizzata a Roma dal Linux Club
Italia. Alessandro Rubini ha parlato di "Software libero embedded" e
Stefano Maffulli ha tenuto un intervento su "Free Software Foundation
Europe: attività e progetti per il futuro". Al Linux Club è possibile
trovare le magliette della FSFE.
http://www.italy.fsfeurope.org/it/events/2004/tour/tour.it.html
5. Attività contro i brevetti software
La decisione del Consiglio dell'Unione Europea di introdurre i brevetti
software in Europa non è ancora stata formalmente approvata, e
l'opposizione politica contro questa decisione è diventata più forte che
mai. La FSFE e le sue organizzazioni associate, soprattutto la FFII,
stanno unendo gli sforzi per impedire questa minaccia all'innovazione.
http://www.italy.fsfeurope.org/projects/swpat/
L'elenco di tutti i bollettini della FSFE si trova su
http://www.italy.fsfeurope.org/news/newsletter.it.html
La Commissione Giuridica del Parlamento Europeo ha votato a larghissima
maggioranza il supporto ad una mozione per riavviare il processo
legislativo della direttiva sui brevetti software[1].
Nonostante la forte pressione di aziende come Nokia ed Eriksson[2],
nonostante la visita all'EuroParlamento del fondatore della Microsoft,
Bill Gates, i membri della Commissione Giuridica hanno deciso di
richiedere un riavvio per la controversa direttiva[3].
«E' un chiaro segnale politico che il testo proposto dal Consiglio
Europeo è inaccettabile e non è supportato da una maggioranza nello
stesso Consiglio» fa notare Stefano Maffulli, presidente della sezione
italiana della Free Software Foundation Europe.
Il Consiglio Europeo ha fallito nel trovare una maggioranza sul testo
proposto il 18 Maggio 2004, ma ha comunque provato in tutti i modi al
limite dei regolamenti, di farlo approvare. L'opposizione forte della
Polonia e della Danimarca [4] ha permesso di evitare l'approvazione
della direttiva durante le riunioni del Consiglio di Agricoltura e Pesca
a Dicembre 2004 e due volte a Gennaio 2005.
Note:
[1] http://kwiki.ffii.org/Restart050202En
[2] http://honey.7thguard.net/temp/gw0105.txthttp://gospodarka.gazeta.pl/gospodarka/1,34912,2513286.html
[3] http://wiki.ffii.org/Juri0501En
[4] http://www.theregister.co.uk/2005/02/01/denmark_backs_poland/
Che cos'è la Free Software Foundation Europe:
La Free Software Foundation Europe (FSFE) è una organizzazione non
governativa senza fini di lucro che si dedica a tutti gli aspetti
del Software Libero in Europa. L'accesso al software determina chi può
far parte di una società digitale. Quindi la libertà di usare,
copiare, modificare e redistribuire software, come descritto nella
definizione di Software Libero, permette parità di partecipazione
nell'era dell'informazione. Portare all'attenzione del pubblico questi
temi, dare solide basi politiche e legali al Software Libero e
assicurare libertà alle persone supportando lo sviluppo di Software
Libero, sono temi centrali per la FSFE, che è stata fondata nel
2001 come organizzazione sorella della Free Software Foundation
statunitense.
Contatti:
Stefano Maffulli <maffulli at fsfeurope.org>
Cel: +39 347 14 93 733
Per maggiori informazioni:
http://fsfeurope.org/
press [at] italy.fsfeurope.org