Il Parlamento europeo vota limiti concreti alla brevettabilità
Strasburgo, 24 settembre 2003
Con il voto plenario del 24 settembre, il Parlamento Europeo ha
approvato la proposta di direttiva sulla "brevettabilità delle
invenzioni informatiche" con emendamenti che ribadiscono chiaramente la
non brevettabilità di programmi e logiche commerciali e che difendono
la libertà di pubblicazione e interoperabilità.
I precedenti
Un giorno prima del voto, se il Parlamento avesse votato gli
emendamenti sostenuti oggi, il Commissario CEC Bolkenstein aveva [15]
minacciato il ritiro da parte della Commissione e del Consiglio della
proposta di direttiva e ha restituito le domande agli amministratori
dei brevetti nazionali sul tavolo dell'Ufficio Europeo Brevetti
(European Patent Office, EPO). "Rimane da vedere se la Commissione
Europea sia convinta dall'"armonizzazione e della chiarificazione" o
solo dagli interessi dei possessori di brevetti" afferma Hartmut Pilch,
presidente di FFII. "Quella approvata ora è anche la nostra direttiva.
Dobbiamo aiutare il Parlamento Europeo a difenderla".
"Il testo della direttiva così come emendato dal Parlamento Europeo è
incredibilmente positivo! Non posso crederci, mentre invio a Slashdot la
storia articolo per articolo. E' davvero migliore e sta insieme in modo
coerente. Penso che abbiamo fatto qualcosa di straordinario questa
settimana" esclama James Heald, esponente del gruppo di lavoro sui
brevetti software FFII/Eurolinux mentre riunisce gli emendamenti in una
versione consolidata [16].
"Con le nuove clausole dell'articolo 2, un'invenzione informatica non
è più un cavallo di Troia, ma una lavatrice", spiega Erik Josefsson
di SSLUG e FFII, che nelle ultime settimane ha consigliato gli
europarlamentari svedesi sulla direttiva. La maggior parte degli
emendamenti votati hanno avuto il supporto di gruppi politici molto
diversi e ciò riflette l'ardua discussione politica che ha condotto
ai due recenti rinvii.
In ogni caso, quando i 78 emendamenti sono stati votati in 40 minuti,
sono saltate fuori alcune incongruenze: "I vari testi non erano stati
emendati completamente. Uno di questi prevedeva che gli algoritmi
fossero brevettabili quando risolvevano un problema tecnico", dice
Jonas Maebe, rappresentante belga di FFII che lavora attualmente presso
il Parlamento Europeo. "Ma disponiamo di tutti gli ingredienti per una
buona direttiva. Siamo in grado di impostare il lavoro e ora la
rifinitura può' iniziare. Lo spirito della Convenzione Europea sui
Brevetti è confermato all'80 per cento e il Parlamento è in una buona
posizione per rimuovere in seconda lettura le restanti incongruenze".
La direttiva dovrà passare al vaglio di ulteriori consultazioni con
il Consiglio dei Ministri che è più informale e quindi con procedure
meno pubbliche di quelle parlamentari. In passato il Consiglio dei
Ministri ha lasciato le decisioni per le politiche sui brevetti al
relativo "partito operativo per le politiche sui brevetti", il quale
raggruppa esperti sulle leggi sui brevetti che fanno anche parte del
consiglio amministrativo dell'Ufficio Europeo Brevetti. Questo gruppo
è stato uno dei più decisi promotori della patentabilità illimitata
in Europa, inclusa quella sui programmi.
Questa la dichiarazione di Laura Creighton, imprenditore informatico
e venture capitalist che ha sostenuto la campagna di FFII/Eurolinux
con donazioni e si è recata a Bruxelless dalla Svezia in diverse
occasioni per partecipare a conferenze e incontri con gli
europarlamentari:
"Ora quanti sostenevano di opporsi a un confusione in stile USA ma a
cui piaceva la proposta soltanto perché consentiva certe operazioni,
dovranno uscire allo scoperto. Prevedo che un buon numero di costoro
sosterrà che questa stesura non va approvata perché c'è bisogno di
una legislazione che ci renda più simili agli USA e al Giappone
unicamente per non far arrabbiare i nostri partner commerciali.
Ora è il momento di chiedere ai politici europei di mostrare coraggio
e leadership mondiale, e votare quella direttiva che i cittadini e il
governo statunitensi, gli SME e Alan Greenspan avrebbero voluto avere
al posto dell'attuale confusione. Chiediamo loro di armonizzarsi con
l'Europa. I membri del Parlamento Europeo meritano di essere
ringraziati per gli sforzi fatti nel comprendere le conseguenze
sociali di questa decisione tecnica chiaramente difficile. Finora ciò
non avvenuto in nessun'altra parte del mondo. Noi europei possiamo
essere fieri di quest'obiettivo politico, e spero che i nostri
politici condividano questa soddisfazione."
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promuovere e proteggere una forte cultura europea del software basata
sul diritto d'autore, gli standard aperti, la libera concorrenza e il
software libero, come Linux. Le imprese associate o gli sponsor di
EuroLinux sviluppano o vendono software sotto licenze libere,
semi-libere e non libere, per sistemi operativi come GNU/Linux, MacOS o
MS Windows.
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La Foundation for a Free Information Infrastructure (FFII) è
un'associazione non-profit registrata a Monaco, dedita alla
diffusione della cultura informatica. FFII supporta lo sviluppo di
beni pubblici informativi basato sul diritto d'autore, la libera
concorrenza, gli standard aperti. Più di 250 membri, 300 imprese e
15,000 sostenitori hanno dato mandato alla FFII di fare da loro
portavoce su problemi di politica pubblica nell'area dei diritti di
esclusiva (proprietà intellettuale) nel campo del software.
Comunicato stampa della Free Software Foundation Europe
(FSF Europe)
Ministero, GSP, scuole e Microsoft: un rischio per libertà e
indipendenza
Milano, 22 settembre 2003 - Il governo italiano firma il protocollo
d'intesa "Government Security Program" con Microsoft la quale intende
anche, con l'iniziativa "Microsoft Partners in Learning", fornire a
1.500 scuole italiane software a basso prezzo, hardware di recupero
per contenere i costi e licenze meno vincolanti.
«Peccato che l'accordo sottoscritto tra il Ministro dell'Innovazione e
le Tecnologie Lucio Stanca e Jean-Philippe Courtois, amministratore
delegato di Microsoft per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa,
disattenda le raccomandazioni formulate dalla "Commissione per il
software a codice sorgente aperto nella Pubblica Amministrazione" a
pagina 13 punto 4 del rapporto» commenta Stefano Maffulli, presidente
italiano della FSFE, che aggiunge «Siamo profondamente offesi da
questo inutile accordo, i cui termini sono segreti, tra un governo
democratico e un'azienda a capitale extra-europeo colpevole di
pratiche monopolistiche in USA e sotto indagine in Europa per lo
stesso motivo».
Secondo la sezione italiana di Free Software Foundation Europe, con la
direzione intrapresa ufficialmente dal governo italiano, sono infatti
molteplici i rischi e le difficoltà che si profilano.
Innanzitutto il CNIPA (Centro Nazionale per l'Informatica nella
Pubblica Amministrazione) dovrà esaminare una base di codice
estremamente grande e complessa per prendere visione del sorgente di
Microsoft Windows. Non viene poi concessa la possibilità di
modificare il codice e di ricompilarlo mentre parti specifiche possono
essere visionate solo ricorrendo ad applicazioni previste dal
produttore e attraverso procedure che prevedono il collegamento
diretto ai server dell'azienda produttrice. Vengono così esclusi test
in ambiente diverso da quello imposto.
I tecnici che saranno chiamati poi a visionare il codice di Windows
dovranno firmare contratti di non divulgazione che impediranno loro di
lavorare liberamente in futuro. Se infatti verranno in possesso di
nuove conoscenze leggendo il codice, rischieranno di essere sempre
accusati di "uso illegale" di ciò che hanno appreso.
«Con questi limiti è chiaro che non esiste materialmente la
possibilità di condurre un'analisi attendibile e oggettiva sul
sorgente. Azione che sarebbe possibile solo attraverso un'ispezione
pubblica, aprendo così a un bacino più ampio di tecnici lo studio del
codice senza limitazioni» aggiunge Francesco Potortì, presidente
dell'Associazione Software Libero.
Fino a quel momento, i malfunzionamenti del sistema non potranno
essere facilmente individuati e segnalati né tantomeno corretti dato
che non è dato di intervenire sul sorgente. Rimane perciò inalterato
anche il problema dei virus (nel solo mese di agosto ne sono circolati
quattro sotto il nome di Mimail, Blaster, Welchia e una variante di
Sobig) e delle falle di sicurezza che ciclicamente creano problemi ai
sistemi Microsoft con conseguenti danni agli utilizzatori.
In più, l'accordo "Partners in learning" tra Microsoft e il MIUR
lascia inaffrontate questioni importanti per favorire una vera
alfabetizzazione di personale docente e studenti. Com'è possibile
parlare di vera alfabetizzazione e di formazione informatica basandosi
su prodotti derivanti da un unico fornitore?
Al ministro Moratti la FSFE ripete che il software libero può essere
eseguito, studiato, modificato e ridistribuito fin dall'inizio, senza
necessità di speciali dispense aziendali e nel pieno rispetto del
diritto d'autore. Tanto che, diffuso ormai in decine di istituti di
vario ordine e grado, annovera progetti testati ed efficaci come
LinuxDidattica [http://linuxdidattica.org/].
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Che cos'è la Free Software Foundation Europe
La Free Software Foundation Europe (FSF Europe) è una organizzazione
non governativa senza fini di lucro che si dedica a tutti gli aspetti
del Software Libero in Europa. L'accesso al software determina chi può
far parte di una società digitale. Quindi la libertà di usare,
copiare, modificare e redistribuire software, come descritto nella
definizione di Software Libero, permette parità di partecipazione
nell'era dell'informazione. Portare all'attenzione del pubblico questi
temi, dare solide basi politiche e lagali al Software Libero e
assicurare libertà alle persone supportando lo sviluppo di Software
Libero, sono temi centrali per la FSF Europe, che è stata fondata nel
2001 come organizzazione sorella della Free Software Foundation
statunitense.
Che cos'è l'Associazione Software Libero
L'Associazione Software Libero è una entità legale senza scopo di
lucro che ha come obiettivi principali la diffusione del software
libero in Italia ed una corretta informazione sull'argomento. È
l'affiliata italiana di Free Software Foundation Europe.
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Per maggiori informazioni: http://fsfeurope.org/
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