Comunicato stampa della Free Software Foundation Europe
(FSF Europe)
Anche le corporation nella trappola dei brevetti
Quando si parla di brevetto, si intende uno strumento giuridico che
assegna a chi lo detiene il monopolio temporaneo di un'invenzione per il
suo sfruttamento escludendone a terzi l'utilizzo e vietando la
possibilità di trarne beneficio economico. L'articolo 52 della
Convenzione di Monaco del 1973 impedisce che i programmi per elaboratore
siano oggetto di brevetto.
L'Ufficio Brevetti Europeo (European Patent Office, EPO), che a questa
convenzione si richiama e alla quale si deve attenere per legge, ha
invece illecitamente introdotto da anni come propria pratica la
concessione dei brevetti sul software. Lo dimostra il brevetto numero EP
0 195 098 B-1 riguardo un metodo per lo scaricamento dalla rete di
tracce audio e per il loro trasferimento su supporti elettronici e
dispositivi mobili. Per concessione dell'EPO, il brevetto è detenuto da
E-Data Corporation, azienda specializzata in metodi di distribuzione
elettronica dei contenuti digitali.
La società ha recentemente intentato una causa contro Microsoft
Deutschland, Tiscali GmbH e la tedesca On Demand Distribution per la
violazione di Freeny Patent. Causa che si va ad aggiungere ad altre due
istanze già aperte contro le britanniche HMV Group e On Demand
Distribution per infrazioni ipotizzate nell'utilizzo di tecnologie di
proprietà E-Data.
«L'EPO ha concesso un monopolio in cambio di un insegnamento inventivo
nullo, banale: il brevetto di E-Data non è tanto diverso dal
trasferimento file via internet, tramite il vecchio protocollo FTP»,
commenta Stefano Maffulli, coordinatore italiano della Free Software
Foundation Europe. «Anche Apple ha un sistema simile a quello contestato
da E-Data, probabilmente sarà il prossimo obiettivo della questua».
In termini economici, invece, E-Data dimostra sicuramente vivacità negli
investimenti destinati alla propria assistenza legale. Dalle
informazioni reperibili sia sul sito istituzionale che dai report
finanziari, non risultano altri capitali se non quelli destinati alla
protezione dei brevetti registrati. Non è stato invece possibile trovare
dettagli circa gli investimenti in ricerca e sviluppo, numero di
dipendenti e realizzazione delle piattaforme.
«Se ne deve dedurre quindi che l'avanzamento tecnologico in sé non trae
alcun vantaggio da questo brevetto e che occupazione e indotto economico
legati all'avanzamento tecnico hanno una rilevanza marginale», aggiunge
Maffulli.
Inoltre, in un'ottica puramente innovativa, quando si lavora con
algoritmi, logica e procedure software, risulta arduo verificare il
pregresso andando ad individuare una specifica formula coperta da
brevetto. La difficoltà di una ricerca del genere e la sua sostenibilità
economica si andrebbero a ripercuotere sullo sviluppo di nuove idee con
la conseguente contrazione di soluzioni innovative. Quindi, in termini
tecnici, è difficile credere che E-Data abbia introdotto una reale
novità per un servizio già largamente sperimentato.
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Che cos'è la Free Software Foundation Europe
La Free Software Foundation Europe (FSF Europe) è una organizzazione
non governativa senza fini di lucro che si dedica a tutti gli aspetti
del Software Libero in Europa. L'accesso al software determina chi può
far parte di una società digitale. Quindi la libertà di usare,
copiare, modificare e redistribuire software, come descritto nella
definizione di Software Libero, permette parità di partecipazione
nell'era dell'informazione. Portare all'attenzione del pubblico questi
temi, dare solide basi politiche e lagali al Software Libero e
assicurare libertà alle persone supportando lo sviluppo di Software
Libero, sono temi centrali per la FSF Europe, che è stata fondata nel
2001 come organizzazione sorella della Free Software Foundation
statunitense.
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Per maggiori informazioni: http://fsfeurope.org/
Contatti italiani:
Stefano Maffulli <maffulli at fsfeurope.org>
Tel: +39-02-36514266
Cel: +39-347-1493733
Alessandro Rubini <rubini at fsfeurope.org>
Tel: +39-0382-529.554
Cel: +39-349-2689.041
Christopher Gabriel <gabriel at fsfeurope.org>
Cel: +39-347-1032422
Maggiori informazioni per la stampa sono disponibili su:
http://fsfeurope.org/press/
Free Software Foundation Europe presente allo SMAU
Milano - Accogliendo l'invito per l'edizione 2003 di SMAU (2-6 ottobre)
lanciato da Firenze Tecnologia [1] ) e dalla Media Innovation Unit [2],
Free Software Foundation Europe partecipa al convegno "Software Libero,
Brevetti e Information Technology. Il futuro che ci attende" [3] che si
terrà venerdì 3 ottobre presso Sala Ambasciatori, Palazzo Cisi (2°
piano) dalle 14.30 alle 18.30.
All'evento parteciperà Stefano Maffulli, presidente della sezione
italiana di FSF Europe, che, nel suo intervento dal titolo "GNU, la
libertà di mercato e la sua difesa", illustrerà quelli che sono "i
requisiti accettabili per conservare ed estendere il patrimonio
intellettuale dei produttori di software senza per questo imporre limiti
scorretti e anticompetitivi sul mercato". Verranno dati alcuni spunti su
alcuni modelli commerciali che si basano su questi requisiti e che
tendono a realizzare un libero mercato del software. Infine verranno
presentate le attività della Free Software Foundation Europe in favore
della protezione della libertà di mercato in Europa.
Inoltre, per tutta la durata della manifestazione, Free Software
Foundation sarà poi presente allo Stand L05 Padiglione 11 dove sarà
possibile prendere informazioni circa le sue attività e avere accesso al
materiale informativo.
[1] Azienda Speciale della Camera di Commercio per l'innovazione
tecnologica - http://www.firenzetecnologia.it/
[2] Unità attivata da Firenze Tecnologia e dedicata alla ricerca e alla
sensibilizzazione nell'ambito del software libero -
http://www.miu-ft.org/
[3]
http://www.smau.it/smau2003/italiano/servizi/dettaglio_evento.php?id=66
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Free Software Foundation Europe
La Free Software Foundation Europe (FSF Europe) è un'organizzazione non
governativa senza fini di lucro che si dedica agli aspetti del Software
Libero in Europa. Si prefigge di dare solide basi politiche e legali al
Software Libero e assicurare libertà alle persone supportando lo
sviluppo di Software Libero. E' stata fondata nel 2001 come
organizzazione sorella della Free Software Foundation statunitense.
Riferimenti: http://www.fsfeurope.org/
Contatti
Free Software Foundation Europe - Chapter Italy Press Agency
<italy(a)press.fsfeurope.org>
Altri contatti saranno forniti su richiesta
Free Software Foundation Europe - Capitolo Italiano
Associazione Software Libero
Italian Linux Society
Brevetti software: vinta la prima battaglia,
ma la mobilitazione prosegue
Lo scorso 24 settembre il Parlamento Europeo ha votato in prima lettura
la nuova direttiva sulla brevettabilità delle invenzioni attuate per
mezzo di un elaboratore elettronico. Il testo, passato con 364
favorevoli, 153 contrari e 33 astenuti, incorpora una serie di
emendamenti che allontanano il pericolo inizialmente profilato dalla
relazione dell'europarlamentare Arlene McCarthy di una brevettabilità
del software generica e indiscriminata.
Dal Parlamento Europeo scaturisce invece una direttiva che garantisce il
mantenimento di principi come l'interoperabilità, l'elaborazione dei
dati e la tutela della ricerca scientifica: i brevetti, infatti, sono
validi solo in presenza di una concreta applicazione industriale che
apporti innovazione.
Si conferma così per buona parte lo spirito dell'articolo 52 della
Convenzione di Monaco, approvata nel 1973 dagli stati membri. E il
risultato raggiunto va attribuito alla lobby guidata da Hartmut Pilch,
anima della FFII (Free Foundation for an Information Infrastructure,
http://swpat.ffii.org/), che ha saputo coagulare gli interessi delle
piccole e medie imprese europee e del software libero e dirigerli in
un'azione instancabile ed efficace. In Italia, protagoniste sono state
le associazioni e gli utenti di software libero che hanno saputo destare
l'interesse degli europarlamentari italiani.
Per Stefano Maffulli, presidente del capitolo italiano della Free
Software Foundation Europe, «lo sforzo di informazione che abbiamo
portato avanti per anni ha dato i suoi frutti: dobbiamo ringraziare la
comunità del software libero che è riuscita a informare correttamente i
nostri rappresentanti, evitando che l'Europa seguisse i rischiosi passi
che l'europarlamentare MacCrthy perseguiva».
«Il Parlamento Europeo - sostiene Francesco Potortì, presidente
dell'Associazione Software Libero - ha dato seguito alle richieste di
professionisti, imprese, associazioni e cittadini che hanno manifestato
il loro dissenso nei confronti del testo originale della direttiva. Le
azioni di sensibilizzazione condotte in Italia e negli altri paesi
europei hanno coagulato uno schieramento politico trasversale, che ha
respinto con determinazione il proposito di alcune multinazionali
statunitensi di ottenere anche in europa la possibilità di brevettare
idee e concetti».
Tuttavia, nelle aggressioni delle grandi lobby del software attraverso i
brevetti, è stata vinta solo una battaglia. Occorre a questo punto
proseguire nel lavoro di informazione perché l'iter che porterà al varo
della direttiva europea non è ancora concluso. I successivi passi
istituzionali comprendono infatti la votazione in seconda lettura del
testo approvato il 24 settembre 2003 e il conseguente vaglio da parte
del consiglio del ministro europeo. Infine, la direttiva dovrà essere
recepita dagli Stati membri diventando legge.
E' necessario dunque proseguire con l'attività intrapresa attraverso il
coordinamento con le associazioni europee per la difesa delle
innovazioni digitali, prima tra tutte FFII. Inoltre, vanno coltivati i
contatti instaurati in queste settimane con i referenti politici che si
sono dimostrati sensibili all'argomento puntando anche ad ampliare il
panorama degli interlocutori.
A questo proposito, Carlo Strozzi, presidente dell'Italian Linux
Society, afferma che «ILS osserva con soddisfazione la volontà
dimostrata da molti parlamentari nell'approfondire la materia della non
brevettabilità del software, argomento altrimenti percepito dai più come
'per addetti ai lavori'. La quasi totalità dei parlamentari contattati,
da un estremo all'altro dell'arco costituzionale, una volta approfondite
le ragioni della nostra opposizione alla direttiva così come era stata
originariamente proposta, si è dichiarata favorevole a una sua profonda
modifica in senso chiarificatore e restrittivo. In linea con il pensiero
di ILS, molti gruppi politici si sono spinti fino a sostenere che, in
assenza di importanti emendamenti, la direttiva dovesse essere rigettata
tout court».
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Free Software Foundation Europe
La Free Software Foundation Europe (FSF Europe) è un'organizzazione non
governativa senza fini di lucro che si dedica agli aspetti del Software
Libero in Europa. Si prefigge di dare solide basi politiche e legali al
Software Libero e assicurare libertà alle persone supportando lo
sviluppo di Software Libero. E' stata fondata nel 2001 come
organizzazione sorella della Free Software Foundation statunitense.
Riferimenti: http://www.fsfeurope.org/
Associazione Software Libero
L'Associazione Software Libero è un'entità legale senza scopo di lucro
che ha come obiettivi la diffusione del software libero in Italia e una
corretta informazione sull'argomento. È l'affiliata italiana di Free
Software Foundation Europe.
Riferimenti: http://softwarelibero.it/
Italian Linux Society
L'Italian Linux Society è un'associazione senza scopo di lucro che dal
1994 promuove e supporta iniziative e progetti in favore della
diffusione di GNU/Linux e del software libero in Italia.
Riferimenti: http://www.linux.it/
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Contatti
Free Software Foundation Europe - Chapter Italy Press Agency
<italy(a)press.fsfeurope.org>
Associazione Software Libero
<pr(a)softwarelibero.it>
Italian Linux Society
<press(a)linux.it>
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